L’ecografia gastrica è una metodica di grande supporto sia diagnostico che terapeutico perché relativamente semplice ed immediata con la quale si possono indagare:
- patologie bilio-pancreatiche
- lesioni epatiche
- patologie infiammatorie croniche dell’apparato gastroenterico (anche come controllo delle stesse)
- processi flogistici acuti (diverticoliti)
- patologie neoplastiche sia coliche che ileali
- epatopatie diffuse
Con questa ecografia risulta ben apprezzabile la regione antrale (compreso il piloro), è identificabile la presenza di una ernia iatale da scivolamento e, con la distensione idrica dello stomaco, è possibile studiare gran parte del corpo e fondo gastrico, potendo almeno provare a rilevare alterazioni delle pareti (nella gastrite si osserverà l’ispessimento infiammatorio) ed in condizioni di lettura favorevoli, si possono isolare espansi tumorali e non, erosioni della parete come nel caso delle ulcere gastriche.
L’ esecuzione di una ecografia gastrica può costituire un’ausilio diagnostico utile a rafforzare la necessità di ulteriori accertamenti quali gastroscopia oppure biopsia.
Inoltre la sua semplicità di esecuzione, anche solo come prima linea di diagnosi, può arricchire la classica ecografia dell’addome superiore ed in taluni casi condurre ad una diagnosi conclusiva di patologie comuni come quelle sopra esemplificate.
COME SI SVOLGE L’ECOGRAFIA
L’ecografia gastrica è un’analisi relativamente veloce (20 minuti circa): il paziente viene fatto sdraiare in posizione supina e il medico gli cosparge l’addome con un gel trasparente. Scorrendo la sonda ecografica sull’addome il medico visiona le immagini prodotte dagli ultrasuoni in tempo reale su uno schermo. Durante l’esame il medico può chiedere al paziente di muoversi o cambiare posizione. Ciò viene fatto per vedere meglio alcuni organi interni.
Il referto è immediato, ovvero viene consegnato al paziente subito dopo la conclusione dell’esame.
PREPARAZIONE
Per prepararsi al meglio per questo tipo di ecografia viene richiesto al paziente di presentarsi a digiuno da almeno 6-8 ore e di bere, 1 ora prima di recarsi in ambulatorio, mezzo litro di acqua naturale senza più urinare fino alla conclusione dell’esame.
E’ inoltre consigliato seguire un’alimentazione, nei 3 giorni che precedono l’appuntamento, priva di formaggi, legumi, frutta e verdura (si intende in grandi quantità) e bevande gasate (compresa acqua frizzante)
E’ necessario presentarsi all’esame con i referti delle ultime ecografie eseguite o di qualunque altro esame fatto in precedenza (RMN, RX, esami del sangue, ecc…), lettere di dimissione dopo ricoveri e farmaci assunti abitualmente.
E’ consigliato portare un referto del medico specialista oppure l’impegnativa del medico curante che riporti l’indicazione del cosiddetto “Quesito Clinico” (o Quesito Diagnostico), con tale termine si indica la diagnosi già accertata o sospettata, oppure il sintomo prevalente identificato dal medico curante del paziente o dallo specialista che richiede l’effettuazione dell’esame ecografico. La conoscenza del quesito clinico consente al medico ecografista di conoscere il motivo della richiesta dell’esame e dunque formulare risposte clinicamente precise rispetto al quesito posto.