L’ecografia del fegato e delle vie biliari (o epato-biliare) è un esame diagnostico non invasivo che utilizza gli ultrasuoni – onde sonore ad alta frequenza innocue per il corpo umano e i suoi tessuti – per studiare il fegato e i suoi vasi, le vie biliari, la cistifellea (o colecisti).
L’ecografia epatica e delle vie biliari serve principalmente a studiare l’anatomia del fegato e delle vie biliari, al fine di confermare o escludere sospetti diagnostici di patologie croniche quali la cirrosi epatica o di forme tumorali benigne o maligne epatiche e per la ricerca di calcoli o di altre anomalie a carico di vie biliari e cistifellea.
Un’altra classica applicazione dell’ecografia epatica è la diagnosi di steatosi, una condizione caratterizzata dall’eccessivo accumulo di grasso negli epatociti (sono così chiamate le cellule del fegato).
COME SI SVOLGE L’ECOGRAFIA
Durante l’ecografia il paziente viene valutato in posizione supina e, dopo aver applicato una piccola quantità di gel sulla pelle del paziente a livello addominale, il medico radiologo esamina la parte interessata attraverso una sonda collegata all’apparecchiatura ecografica, in grado di produrre sezioni anatomiche fedeli delle strutture anatomiche esaminate.
I sintomi più comunemente associati alle malattie del fegato comprendono:
- ittero (colorazione giallognola della cute e delle sclere oculari)
- perdita di appetito
- stanchezza, malessere e importante perdita di peso
- colorazione scura delle urine o chiara delle feci
Altri sintomi comuni a varie malattie del fegato sono:
- nausea
- vomito
- diarrea
- vene varicose
- ipoglicemia
- febbricola
- dolori muscolari
- perdita del desiderio sessuale
Il dolore al fegato, percepito nella regione addominale centro-superiore destra, insorge generalmente solo in una fase avanzata del processo morboso; questo sintomo è infatti associato all’aumento volumetrico dell’organo, specie quando avviene in maniera brusca (epatiti acute).
Tra i fattori di rischio per lo sviluppo di malattie epatiche ricordiamo:
- alcolismo
- obesità
- presenza di malattie metaboliche, come il diabete mellito
- utilizzo di droghe
- rapporti sessuali non protetti
- terapie farmacologiche prolungate (incluso l’utilizzo di steroidi anabolizzanti ad alte dosi)
- intossicazioni (arsenico, funghi velenosi, micotossine)
Il referto è immediato, ovvero viene consegnato al paziente subito dopo la conclusione dell’esame.
PREPARAZIONE
Per prepararsi al meglio per questo tipo di ecografia viene richiesto al paziente di presentarsi a digiuno da almeno 6-8 ore e di bere, 1 ora prima di recarsi in ambulatorio, mezzo litro di acqua naturale senza più urinare fino alla conclusione dell’esame.
E’ inoltre consigliato seguire un’alimentazione, nei 3 giorni che precedono l’appuntamento, priva di formaggi, legumi, frutta e verdura (si intende in grandi quantità) e bevande gasate (compresa acqua frizzante)
E’ necessario presentarsi all’esame con i referti delle ultime ecografie eseguite o di qualunque altro esame fatto in precedenza (RMN, RX, esami del sangue, ecc…), lettere di dimissione dopo ricoveri e farmaci assunti abitualmente.
E’ consigliato portare un referto del medico specialista oppure l’impegnativa del medico curante che riporti l’indicazione del cosiddetto “Quesito Clinico” (o Quesito Diagnostico), con tale termine si indica la diagnosi già accertata o sospettata, oppure il sintomo prevalente identificato dal medico curante del paziente o dallo specialista che richiede l’effettuazione dell’esame ecografico. La conoscenza del quesito clinico consente al medico ecografista di conoscere il motivo della richiesta dell’esame e dunque formulare risposte clinicamente precise rispetto al quesito posto.