L’ecografia vescicale serve per valutare con grande accuratezza e precisione dimensioni e morfologia della vescica e di individuare la presenza di una patologia a suo carico.
La vescica, quando distesa dall’urina, è un organo ben visualizzabile con l’ecografia infatti è possibile diagnosticare alterazioni di parete (come nel caso di cistiti o nella vescica neurogena) , tumori vescicali, polipi, papillomi, diverticoli, calcoli sia nel lume vescicale che negli ureteri (i condotti che portano l’urina dai reni alla vescica) e distinguere in modo affidabile tra lesioni benigne e maligne.
L’Ecografia Vescicale permette anche di valutare lo svuotamento della vescica misurando il residuo di urina in seguito alla minzione.
Consente di esplorare, oltre alla vescica, anche altri organi come la prostata negli uomini, e l’utero nelle donne, comprese le formazioni anatomiche circostanti.
Dura mediamente 20 minuti, ma la durata dipende dal singolo caso.
COME SI SVOLGE L’ESAME
L’esame è indolore e non invasivo, il paziente (uomo o donna) è disteso supino su un lettino. Il medico ecografista gli applica sull’addome un gel conduttore che serve a far scorrere la sonda dell’ecografo e ad eliminare l’aria tra la cute e la sonda. L’Ecografia Vescicale viene effettuata, quindi, per via transaddominale cioè posizionando la sonda sull’addome del paziente.
Il referto è immediato, ovvero viene consegnato al paziente subito dopo la conclusione dell’esame.
PREPARAZIONE
Per prepararsi al meglio per questo tipo di ecografia viene richiesto al paziente di presentarsi a digiuno da almeno 6-8 ore e di bere, 1 ora prima di recarsi in ambulatorio, mezzo litro di acqua naturale senza più urinare fino alla conclusione dell’esame.
E’ inoltre consigliato (al fine di evitare la formazione di aria nello stomaco e nell’intestino che renderebbe difficoltoso l’esame) seguire un’alimentazione, nei 3 giorni che precedono l’appuntamento, priva di formaggi, legumi, frutta e verdura (si intende in grandi quantità) e bevande gasate (compresa acqua frizzante).
E’ necessario presentarsi all’esame con i referti delle ultime ecografie eseguite o di qualunque altro esame fatto in precedenza (RMN, RX, esami del sangue, ecc…), lettere di dimissione dopo ricoveri e farmaci assunti abitualmente.
E’ consigliato portare un referto del medico specialista oppure l’impegnativa del medico curante che riporti l’indicazione del cosiddetto “Quesito Clinico” (o Quesito Diagnostico), con tale termine si indica la diagnosi già accertata o sospettata, oppure il sintomo prevalente identificato dal medico curante del paziente o dallo specialista che richiede l’effettuazione dell’esame ecografico. La conoscenza del quesito clinico consente al medico ecografista di conoscere il motivo della richiesta dell’esame e dunque formulare risposte clinicamente precise rispetto al quesito posto.