L’ecografia prostatica transrettale è un’indagine diagnostica leggermente invasiva, che permette di studiare la prostata con l’ausilio di una sonda ecografica lubrificata che viene inserita nell’ampolla rettale del paziente, quindi da una posizione estremamente favorevole per la sua visualizzazione, in considerazione della prossimità dei due organi.
Le indicazioni all’ecografia prostatica transrettale comprendono:
- valutazione dello stato di salute della prostata e della sua morfologia quando si presentano disturbi o sintomi sospetti, tra i quali la diminuzione del getto urinario, la difficoltà a urinare o, al contrario, la minzione frequente
- infertilità (in caso di azoospermia ostruttiva)
- infiammazioni delle vie seminali
- verifica di eventuali dubbi scaturiti durante un’esplorazione rettale eseguita da un medico specialista nel corso di una precedente visita urologica
- eventuali lesioni o formazioni anomale
- diagnosi precoce di tumore alla prostata
- “test di screening” dai 50 anni in poi
- monitoraggio del grado di efficacia della terapia medica intrapresa per risolvere eventuali problemi della prostata.
È auspicabile che la popolazione maschile di età compresa tra 50 ed 80 anni si sottoponga all’esame ecografico della prostata con cadenza annuale.
COME SI SVOLGE L’ESAME
Durante l’ecografia prostatica transrettale a il paziente viene sdraiato sul fianco, con le cosce flesse verso il petto; prima dell’inserimento della sonda ecografica il medico esegue una preventiva esplorazione rettale con il proprio indice per accertare l’assenza di controindicazioni all’esame.
L’esame non è pericoloso né doloroso e, in tutto, la procedura dura circa 10-15 minuti.
Il referto è immediato, ovvero viene consegnato al paziente subito dopo la conclusione dell’esame.
PREPARAZIONE
Prima di sottoporsi all’esame non è necessario il digiuno, ma è opportuno praticare entro 3-4 ore dall’appuntamento un clistere per svuotare l’ampolla rettale così da rimuovere dal retto residui fecali che potrebbero rendere meno agevole l’esame; in alternativa è possibile utilizzare una supposta di glicerina la sera prima ed una la mattina stessa.
L’esame va invece eseguito a vescica piena, per cui è consigliabile, nell’ora che precede l’ispezione, bere almeno un litro di acqua naturale e trattenere le urine.
E’ necessario presentarsi all’esame con i referti delle ultime ecografie eseguite o di qualunque altro esame fatto in precedenza (RMN, RX, esami del sangue, ecc…), lettere di dimissione dopo ricoveri e farmaci assunti abitualmente.
E’ consigliato portare un referto del medico specialista oppure l’impegnativa del medico curante che riporti l’indicazione del cosiddetto “Quesito Clinico” (o Quesito Diagnostico), con tale termine si indica la diagnosi già accertata o sospettata, oppure il sintomo prevalente identificato dal medico curante del paziente o dallo specialista che richiede l’effettuazione dell’esame ecografico. La conoscenza del quesito clinico consente al medico ecografista di conoscere il motivo della richiesta dell’esame e dunque formulare risposte clinicamente precise rispetto al quesito posto.