L’ecografia peniena basale serve a valutare l’anatomia dei corpi cavernosi, principalmente è utile nella ricerca delle calcificazioni tipiche della curvatura del pene, si tratta dell’indagine più utilizzata in caso di disfunzione erettile su base vascolare. Essa serve ad accertare le condizioni delle arterie del pene al fine di valutare eventuali anomalie di decorso o eventuali lesioni ,se sono integre e se portano sangue ai corpi cavernosi in quantità e pressione sufficienti.
È un’indagine diagnostica che si basa sull’emissione di ultrasuoni, i quali non sono radiazioni e non provocano danno all’organismo. Viene condotta mediante focalizzazione spaziale secondo i vari piani anatomici dell’organo. Le registrazioni ottenute, proiettate su un monitor, sono dette immagini ecografiche.
COME SI SVOLGE L’ESAME
Il paziente viene esaminato sdraiato con addome rivolto verso l’alto. La procedura non è dolorosa e prevede lo scorrimento manuale della sonda ecografica sulla zona interessata preventivamente cosparsa di un gel trasparente che agevola il passaggio degli ultrasuoni
PREPARAZIONE
Per questo esame non è prevista alcuna preparazione particolare.
E’ necessario presentarsi all’esame con i referti delle ultime ecografie eseguite o di qualunque altro esame fatto in precedenza (RMN, RX, esami del sangue, ecc…), lettere di dimissione dopo ricoveri e farmaci assunti abitualmente.
E’ consigliato portare un referto del medico specialista oppure l’impegnativa del medico curante che riporti l’indicazione del cosiddetto “Quesito Clinico” (o Quesito Diagnostico), con tale termine si indica la diagnosi già accertata o sospettata, oppure il sintomo prevalente identificato dal medico curante del paziente o dallo specialista che richiede l’effettuazione dell’esame ecografico. La conoscenza del quesito clinico consente al medico ecografista di conoscere il motivo della richiesta dell’esame e dunque formulare risposte clinicamente precise rispetto al quesito posto.