L’ecografia ghiandole salivari è una metodica diagnostica non invasiva utilizzata per lo studio delle ghiandole salivari che sono localizzate sotto la mandibola (ghiandole sottomandibolari) e sotto l’orecchio da entrambi i lati (ghiandole parotidee).
Questa ecografia consente di individuare calcoli a carico delle ghiandole medesime, di studiare le malattie infiammatorie e tumorali.
Le patologie delle ghiandole salivari si possono suddividere in:
- espansive (patologia neoplastica delle ghiandole salivari) – identifica tali lesioni e distingue tra le forme benigne e maligne.
- infiammatorie (per esempio orecchioni) – è possibile valutare l’ingrandimento delle ghiandole, l’aumento della vascolarizzazione e la presenza di linfonodi reattivi.
- litiasiche (per esempio calcoli salivari) – identifica il calcolo e le cause dello stesso
- patologie dovute a insufficienze ghiandolari
COME SI SVOLGE L’ESAME
Per eseguire l’esame, il paziente viene sdraiato supino sul lettino ecografico dopodichè dovrà liberare il collo dai vestiti per consentire al radiologo di appoggiare la sonda ecografica direttamente sulla cute.
Il referto è immediato, ovvero viene consegnato al paziente subito dopo la conclusione dell’esame.
PREPARAZIONE
Per questo esame non è prevista alcuna preparazione particolare.
E’ necessario presentarsi all’esame con i referti delle ultime ecografie eseguite o di qualunque altro esame fatto in precedenza (RMN, RX, esami del sangue, ecc…), lettere di dimissione dopo ricoveri e farmaci assunti abitualmente.
E’ consigliato portare un referto del medico specialista oppure l’impegnativa del medico curante che riporti l’indicazione del cosiddetto “Quesito Clinico” (o Quesito Diagnostico), con tale termine si indica la diagnosi già accertata o sospettata, oppure il sintomo prevalente identificato dal medico curante del paziente o dallo specialista che richiede l’effettuazione dell’esame ecografico. La conoscenza del quesito clinico consente al medico ecografista di conoscere il motivo della richiesta dell’esame e dunque formulare risposte clinicamente precise rispetto al quesito posto.