Quando si parla di disturbi visivi, spesso si fa confusione sulle diverse competenze e le figure professionali a cui è possibile rivolgersi, è bene quindi chiarire che l’obiettivo della visita ortottica è, infatti, quello di diagnosticare i deficit muscolari e sensoriali che colpiscono l’apparato visivo. L’ortottista lavora in stretta collaborazione con il medico oculista, cui spetta il compito di indicare la terapia ottica, ortottica, farmacologica o chirurgica
Attraverso le valutazioni ortottiche, lo specialista può identificare e trattare problematiche come:
- strabismo
- ambliopia (occhio pigro)
- diplopia (il vedere doppio)
- paralisi oculari
- anisometropia (quando gli occhi hanno un potere refrattivo diverso, ad esempio quando un occhio è miope ed uno ipermetrope)
- astenopia (sindrome da affaticamento visivo, che colpisce chi lavora al computer)
- confusione e problemi di lettura (deficit di convergenza).
Solitamente una visita ortottica ha una durata di circa 20 minuti e comprende la misurazione dell’acuità visiva e la valutazione della motilità oculare, del senso della tridimensionalità o stereopsi (la capacità percettiva che consente al cervello di ‘leggere’ le due diverse immagini provenienti dagli occhi), della convergenza, dei movimenti che permettono agli occhi una visione unitaria e dell’accomodazione.
La visita ortottica si rivolge soprattutto ai bambini poiché una diagnosi tempestiva migliora decisamente le possibilità di cura e di guarigione. A partire dalla nascita fino all’ottavo anno è importante sottoporre il bambino a controlli mirati, soprattutto se in famiglia ci sono già problemi visivi, e in presenza di sintomi e comportamenti sospetti: convergenza e divergenza dell’occhio, lacrimazione frequente, occhio chiuso, difficoltà a vedere da lontano, sensibilità alla luce, ritardo motorio, atteggiamenti posturali scorretti e frequenti mal di testa.
Nell’adulto la valutazione ortottica è consigliabile in caso di: cefalea, visione doppia, affaticamento della vista da vicino, difficoltà nella messa a fuoco, disagi durante lo studio, la lettura e l’uso del computer.