L’ecografia sovrapubica della prostata è un esame non invasivo, non doloroso e che non richiede particolari precauzioni o avvertenze, viene effettuata per indagare le dimensioni e la presenza di eventuali anomalie della prostata.
Questo esame è consigliato dallo specialista o dal medico curante per:
- Eseguire una diagnosi di ipertrofia prostatica benigna
- Valutare la presenza di patologie infiammatorie come le prostatiti
- Indagare le cause di un aumento dei livelli di PSA (Antigene Prostatico Specifico), un particolare tipo di enzima prodotto dalla prostata
- Valutare la presenza di eventuali tumori della prostata
Con l’ecografia sovrapubica, oltre alle dimensioni della prostata, è possibile valutare le caratteristiche della vescica che spesso risente dell’ingrossamento di questa ghiandola.
Inoltre permette di eseguire lo studio del residuo di urina nella vescica in seguito alla minzione (questo dato risulta essere molto utile in caso di ipertrofia prostatica benigna poiché il residuo post-minzione nella vescica tende ad aumentare).
In alcuni casi, invece, l’ecografia sovrapubica si può effettuare come esame preliminare prima di eseguire un’ecografia prostatica transrettale, un esame leggermente più invasivo ma che può fornire informazioni più dettagliate e precise sulle caratteristiche della prostata.
COME SI SVOLGE L’ECOGRAFIA
L’ecografia (che ha una durata di circa 20 minuti) viene eseguita attraverso l’impiego di un ecografo dotato di una normale sonda ecografica che viene posizionata, appunto, nella zona sovrapubica, indicativamente fra l’ombelico e la base del pene.
Posizionando e muovendo la sonda in questa zona, il medico sarà pertanto in grado di indagare le caratteristiche della prostata e della vescica, valutandone le dimensioni, la morfologia, la presenza di eventuali anomalie e determinando il residuo di urina in seguito alla minzione.
L’ecografia prostatica sovrapubica non ha controindicazioni pertanto non richiede particolari precauzioni o attenzioni: a differenza delle radiazioni ionizzanti usate nelle radiografie infatti, gli ultrasuoni sono innocui per i pazienti.
PREPARAZIONE
L’esame dev’essere eseguito con la vescica piena. Per tale ragione il paziente dovrà bere, 1 ora prima di recarsi in ambulatorio, mezzo litro di acqua naturale senza più urinare fino alla conclusione dell’esame.
Al termine dell’esame, il medico chiederà al paziente di urinare, in modo da svuotare la vescica e stabilire così la capacità della vescica di svuotarsi completamente dopo la minzione
E’ necessario presentarsi all’esame con i referti delle ultime ecografie eseguite o di qualunque altro esame fatto in precedenza (RMN, RX, esami del sangue, ecc…), lettere di dimissione dopo ricoveri e farmaci assunti abitualmente.
E’ consigliato portare un referto del medico specialista oppure l’impegnativa del medico curante che riporti l’indicazione del cosiddetto “Quesito Clinico” (o Quesito Diagnostico), con tale termine si indica la diagnosi già accertata o sospettata, oppure il sintomo prevalente identificato dal medico curante del paziente o dallo specialista che richiede l’effettuazione dell’esame ecografico. La conoscenza del quesito clinico consente al medico ecografista di conoscere il motivo della richiesta dell’esame e dunque formulare risposte clinicamente precise rispetto al quesito posto.